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Vincenzo Furio a RITUAL – Piano Improvisation Festival

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L’Istituto Italiano è lieto di collaborare a RITUAL – Piano Improvisation Festival sostenendo la partecipazione del pianista Vincenzo Furio.

Vincenzo Furio – Nato a Mola di Bari (BA), Vincenzo Furio ha iniziato a studiare pianoforte a 6 anni. Pianista versatile, il suo repertorio spazia da Scarlatti ai compositori contemporanei, con un particolare interesse per la musica novecentesca. Si è esibito in recital solistici, concerti con orchestra e produzioni cameristiche, collaborando con l’Ensemble ’05, l’Ensemble Helix e la violista B. Legen. Vincitore di oltre 20 concorsi nazionali e internazionali, è anche finalista al 16th International Piano Competition of Orléans, che si terrà a ottobre 2024. Ha studiato con il M° Roberto Bollea presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli, conseguendo con lode e menzione d’onore il Diploma Accademico di II livello e con R. Nattkemper presso la prestigiosa Hochschule für Musik und Theater di Amburgo. Attualmente, risiede in Svizzera ed è molto attivo nella scena contemporanea di Lucerna. Ha collaborato con il Lucerne Festival e la Luzerner Sinfonieorchester, oltre che con l’Università delle Scienze Applicate, dove sta perfezionando la sua formazione artistica con il Master in “Interpretation in Contemporary Music” sotto la guida del M° Stefan Wirth. Vincenzo Furio è docente di Pianoforte principale presso il Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa in Potenza.

Programma:

Lili Boulanger – “Preludio in Re bemolle”

Elliott Carter – “Two Diversions”

Philippe Manoury – “Réseaux”

Heinz Holliger – “Elis”

Isang Yun – “Fünf Stücke”

Einojuhani Rautavaara – “Sonata n.2”

Pierre Jodlowski – “Série Rose” piano+tape

Il “Preludio in Re bemolle” di Lili Boulanger immerge subito il pubblico nella sensibilità emotiva e spirituale del suo stile impressionista. Boulanger crea l’atmosfera perfetta per l’esplorazione sonora di Elliott Carter, dove ritmi intricati e texture contrastanti evocano la dualità della nostra esistenza, un dialogo continuo tra mondi interiori ed esteriori.

“Réseaux” di Philippe Manoury utilizza il pedale tonale del pianoforte per creare suoni che si evolvono in modi inaspettati e affascinanti. La musica sembra prendere vita propria, trasformandosi e sviluppandosi in un modo che richiama l’idea dell’improvvisazione, invitando l’ascoltatore a un viaggio sonoro imprevedibile. Holliger si spinge oltre i limiti del pianoforte con tecniche avanzate. Il brano cattura l’atmosfera poetica e misteriosa del testo di Georg Trakl, lasciando spazio all’estemporaneità e all’interprete di esplorare liberamente le sfumature del pezzo.

Isang Yun, nei suoi “Fünf Stücke”, fonde elementi della musica tradizionale coreana con tecniche compositive moderne occidentali. Questi pezzi, con la loro struttura aperta, evocano un senso di continua evoluzione, costruendo un ponte tra passato e presente che permette alla musica di svilupparsi in modo organico. Segue la “Sonata n.2” di Einojuhani Rautavaara, conosciuta come “Il Sermone del Fuoco”, che mescola influenze tradizionali e moderne. Questa sonata tocca temi di spiritualità e misticismo, stabilendo una connessione profonda e personale con l’ascoltatore.

Pierre Jodlowski con “Série Rose” integra elementi narrativi e teatrali, offrendo un’esperienza che abbraccia la musica elettronica e la continua sperimentazione. Questo brano chiude il programma con una nota di audacia e creatività, cercando di far riflettere sulla natura dinamica, sperimentale e improvvisativa della musica contemporanea.

Ritual – Piano Improvisation Festival, sotto la direzione artistica del pianista e compositore Robert Bisha, è l’unico festival pianistico della penisola balcanica basato principalmente sull’arte più antica e allo stesso tempo più moderna; l’improvvisazione. Il festival mira a proporre sempre il progresso con l’improvvisazione al centro, un’abilità di alcuni compositori nella storia della musica di creare ora, istantaneamente! Nella città della cultura pianistica, Shkodra, dove nel secondo dopoguerra furono ritrovati più pianoforti che in tutta l’Albania. Come è tradizione per il Festival Ritual di Improvvisazione Pianistica, il palco è uno spazio comune, condiviso, per un rituale, dove il pianista conduce il pubblico attraverso un’esperienza unica. Particolare attenzione è dedicata alla sacralità che presenta la scena. Dove il silenzio porta all’ascolto congiunto del pubblico e dove l’artista conduce il silenzio e il pubblico all’inaspettato.

7 settembre 2024 ore 20:00

Teatro Migjeni – Scutari

Ingresso libero

 

 

  • Organizzato da: RITUAL - Piano Improvisation Festival
  • In collaborazione con: IIC Tirana