L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare l’edizione albanese del libro “I sommersi e i salvati” di Primo Levi, tradotto da Aida Baro e pubblicato dalla casa editrice. Dukagjini di Pristina
Il libro sarà presentato dal Professor Fabio Levi, Presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
I sommersi e i salvati” è un libri di saggi di Primo Levi.
Scritto nel 1986, ultimo lavoro dell’autore, è un’analisi dell’universo concentrazionario che l’autore compie partendo dalla personale esperienza di prigioniero del campo di sterminio nazista di Auschwitz e allargando il confronto a esperienze analoghe della storia recente, tra cui i gulag sovietici. La narrazione descrive con lucidità e distacco – nonostante l’averne vissuto l’esperienza diretta – i meccanismi che portano alla creazione di “zone grigie” di potere tra oppressori e oppressi, la corruzione economica e morale delle persone che vivono nei sistemi concentrazionari, gli scopi e gli utilizzi politici e sociali di tali sistemi, la replicazione di analoghe dinamiche comportamentali nelle realtà quotidiane odierne. Nelle sue pagine convergono le molte inquietudini che impegnarono la mente di Levi nell’ultimo periodo della sua vita: lo sbiadirsi della memoria di Auschwitz, che pare coincidere con la cancellazione della propria identità; la mancanza di cognizioni e di memoria storica nei giovani studenti incontrati nelle scuole, i quali accolgono la sua testimonianza con scetticismo semplificatore, come una vicenda appartenente a tempi remoti; l’avvento degli storici negazionisti e revisionisti, che mettono in dubbio l’esistenza o le specificità dello sterminio ebraico e dei Lager; infine, l’insofferenza per la retorica che irrigidisce nei rispettivi ruoli le figure delle vittime e dei carnefici.
Il libri è riconosciuto come un’altissima opera sulla natura del male e sulla natura dell’uomo.
Fabio Levi (1949), è professore onorario di Storia Contemporanea presso l’Università di Torino. Attualmente è presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi che ha contribuito a fondare nel 2009 e di cui è stato direttore per tre mandati. Nella prima fase del suo percorso scientifico si è occupato essenzialmente di storia sociale e di storia dell’industria. Dalla fine degli anni ’80, contribuendo ad avviare un nuovo filone di ricerche sino ad allora del tutto trascurate, ha studiato in particolare le vicende della persecuzione antiebraica in Italia pubblicando, in un’assidua collaborazione con l’editore Zamorani, vari libri sul tema. Fra gli altri L’ebreo in oggetto. L’applicazione della normativa antiebraica a Torino 1938-1943 (1991), L’identità imposta. Un padre ebreo di fronte alle leggi razziali di Mussolini (1996), La persecuzione antiebraica dal fascismo al dopoguerra (2009). Le case e le cose. La persecuzione degli ebrei torinesi nelle carte dell’EGELI. 1938-1945 (1998), uscito per conto dell’Archivio storico della Compagnia di San Paolo, ha proposto nel 1998 i risultati della prima ricerca in Italia sulla persecuzione degli ebrei italiani dal punto di vista economico. Per Feltrinelli ha pubblicato poi In viaggio con Alex, la biografia del fondatore dei Verdi in Italia Alexander Langer, con Il Mulino Un mondo a parte, dedicato all’universo della cecità. Insieme a Domenico Scarpa ha curato per Einaudi il libro di Primo Levi e Leonardo De Benedetti, Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986 e la raccolta di racconti sempre di Primo Levi Auschwitz città tranquilla. Nel 2019 sono usciti, ancora da Einaudi Dialoghi, decima Lezione Primo Levi, e, curata insieme con Domenico Scarpa, l’intera raccolta delle Lezioni Primo Levi da Mondadori. Ultimo suo volume, uscito quest’anno nella collana del Centro Primo Levi Questo edita presso Zamorani: Primo Levi LAB. A Torino, una casa.
08.02.2024 ore 18:00
Centro “Sotir Kolea” – Biblioteca Nazionale
Rruga “George W.Bush” – Tirana