L’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con la casa editrice Dritan Editions, è lieto di presentare l’edizione albanese del romanzo dello scrittore Gianni Palagonia L’Aquila e la Piovra, tradotto da Ajsela Koka.
Attraverso i racconti fatti nei primi due libri dal poliziotto- scrittore Gianni Palagonia, emerge una forte sensazione di sconfitta dell’investigatore Palagonia che deve abbandonare la sua terra per sfuggire alla vendetta della mafia, così come emerge un grande senso di solitudine e delusione professionale, nonostante i grandi risultati raggiunti con l’arresto di importantissimi mafiosi e terroristi. La narrazione, oltre a rilevare le tecniche investigative ed i sacrifici per giungere agli arresti – spesso al limite della legalità – ci introduce anche all’interno del mondo del crimine, disvelando il loro modus operandi, mettendo a nudo la strategia mafiosa e lasua mentalità. Ma soprattutto, lo scrittore- con una forza devastante -ci porta prepotentemente all’interno della vita quotidiana del poliziotto-uomo, che per proteggere la società e le famiglie degli altri, distrugge inesorabilmente la propria. Sfiduciato nei confronti dello Stato e le Istituzioni, ritrovandosi solo e in preda ai fantasmi del passato che vivono dentro ed intorno a lui, Palagonia viene chiamato dai suoi capi, che gli propongono una missione oltre confine, in Albania. Giunto nel disastrato Paese della Aquile, il poliziotto apprende i dettagli della missione. L’Ufficio di Collegamento Interforze cui è stato destinato deve indagare sui crimini commessi in Italia e in Albania da gruppi criminali che operano in entrambi i paesi.
Il poliziotto Gianni Palagonia, dopo che è stato minacciato dalla mafia siciliana, si ritrova a lavorare per diversi anni nel nord d’Italia e poi viene chiamato dai suoi capi, che gli propongono una missione oltre confine, in Albania, un paese che non conosce, ma che tanto gli richiamerà la sua amata Sicilia. Oltre alle alleanze tra criminalità italiana e albanese, scopre una realta piena di contraddizioni, problemi e fenomeni gia scomparsi nel mondo occidentale, come il Kanun.
Palagonia scoprirà presto l’ambigua posizione giuridica degli agenti italiani, ancora sprovvista di ufficialità e sulle cui teste pende la “spada di Damocle” della mancata firma del “protocollo d’intesa”, tra i due paesi, che li metterebbe al riparo da rappresaglie diplomatiche a seguito del loro operato. Oltre alle alleanze tra criminalità italiana e albanese, scopre il grado di corruttibilità all’interno del Paese. Non riuscendo a distinguere i buoni dai cattivi il poliziotto fa buon viso e cattivo gioco con molte delle persone con cui deve rapportarsi, alleandosi in gran segreto con la parte sana del Paese per sconfiggere il male. Tra similitudini culturali e valori umani che si intersecano tra le due sponde dell’Adriatico, Palagonia ritrova nel Paese delle Aquile se stesso e soprattutto l’amore.