L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare il IX appuntamento della rassegna Annotazione Video, dedicato a Adrian Paci che propone il suo film “Merging Bodies”. La proiezione è organizzata in collaborazione con il Qendra e Artit Agimi
13.02.2025 ore 19:00
Centro dell’Arte Agimi – Tirana
Bulevardi Bajram Curri
Ingresso libero
Dopo la proiezione ci sarà un dialogo tra l’artista e il curatore Stefano Romano.
Annotazioni Video
Il concetto di annotazione ci rimanda all’atto del prendere nota, del cogliere un elemento su cui vogliamo riflettere, o che vogliamo ricordare. Ha a che fare con quello che ci colpisce rispetto al flusso di informazioni a cui stiamo partecipando, quindi parla di noi, ci posiziona rispetto a ciò che abbiamo di fronte.
Annotazioni Video è un progetto dell’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Comune di Tirana e curato da Stefano Romano, che nell’arco di tre anni vuole riflettere sulle dinamiche sviluppate nelle ricerche di alcuni dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana ed albanese che hanno come medium comune il video.
Breve descrizione video
Nel centenario della sua attività, il Gruppo Laminazione Sottile commissiona ad Adrian Paci la realizzazione di una nuova opera che avesse come soggetto l’azienda e la sua produzione. Dopo un percorso di conoscenza dell’azienda e dei suoi meccanismi interni, l’artista realizza il video “Merging Bodies” che ha come vero soggetto la trasformazione, non soltanto della materia prima in “prodotto”, ma anche la trasformazione del lavoro nella “persona” che lo esercita. L’idea del merging (fondersi, mescolarsi in inglese) ha a che fare qui con la fusione di tutti questi elementi in una nuova superficie. Una superficie che non è più soltanto la superficie specchiante dei laminati, ma una superficie capace di trasportare lo spettatore dentro la profondità di quella superficie. Come se, quella superficie specchiante fosse capace di creare uno spazio “altro” dentro cui non siamo fisicamente, ma che possiamo abitare attraverso il nostro sguardo. Uno spazio che potremmo definire un’eterotopia di Foucaultiana memoria.
Bio Adrian Paci
Adrian Paci (Scutari, Albania, 1969) ha studiato pittura nell’Accademia di Belle Arti di Tirana. Nel 1997 si è spostato a Milano dove vive e lavora. Durante la sua carriera artistica ha avuto mostre personali in varie istituzioni internazionali come Cukrarna, Ljubljana (2024) Haifa Museum (2022) Kunstalle Krems (2019), Museo Novecento, Firenze ( 2017); MAC, Musée d’Art Contemporain de Montréal (2014); Padiglione d’Arte Contemporanea – PAC, Milano (2014); Jeu de Paume, Paris (2013); National Gallery of Kosovo, Prishtina (2012); Kunsthaus Zurich, Zurich (2010); Bloomberg Space, London (2010); The Center for Contemporary Art – CCA, Tel Aviv (2009); Museum am Ostwall, Dortmund (2007); MoMA PS1, New York (2006) and Contemporary Arts Museum, Houston (2005).
Tra le varie mostre collettive, i lavori di Adrian Paci sono stati esposti nella 14esima Biennale di Architettura – La Biennale di Venezia (2014); nella 48esima e nella 51esima edizione della Mostra Internazionale – La Biennale di Venezia (rispettivamente nel 1999 e 2005); nella 15esima Biennale di Sydney (2006); nella 15esima Quadriennale di Roma, dove ha vinto il primo premio (2008); nella Biennale de Lyon (2009); e nella quarta Biennale di Salonicco (2013).
I suoi lavori si trovano in numerose collezioni pubbliche e private come Metropolitan Museum, New York, Museum of Modern Art, New York, Musée d’Art Contemporain de Montréal, Centre Pompidou, Paris, Israel Museum, Jerusalem, MAXXI, Rome, Fundacio Caixa, Barcelona, Moderna Museet, Stockholm, Kunsthaus Zürich, Zurich, Switzerland, UBS Art Collection, London, Museum of Contemporary Art, Miami, New York Public Library, New York, Solomon Guggenheim Foundation, New York, Seattle Art Museum, Seattle,
Adrian Paci insegna pittura e arti visive presso la Nuova Accademia di Belle Arti, NABA, Milano. Ha inoltre insegnato materie artistiche nell’Accademia Carrara di Belle Arti, Bergamo, 2002-2006, IUAV, Venezia 2003-2015 e ha tenuto lezioni e laboratori d’arte in varie Università, Accademie e Istituzioni artistiche in vari paesi del mondo. Dal 2015 con Melisa Ballata ha fondato nella sua città natale a Scutari, Art House.
Bio Stefano Romano
Stefano Romano, (Napoli, 1975) artista, curatore e ricercatore. La sua pratica artistica esplora le pro-fonde contraddizioni che risiedono nella nostra realtà, spesso indagata in relazione all’architettura, ai contesti urbani e sociali.
La ricerca si traduce in azioni temporanee, performance, installazioni, opere video e fotografiche co-struite secondo una struttura grammaticale capace di generare sempre situazioni inaspettate e una struttura temporale flessibile.
Nel 2023 ottiene un PhD (double degree) in architettura presso l’Università di Ferrara e presso Polis University a Tirana. Lavora come ricercatore presso l’Accademia delle Scienze in Albania, nel Centro per lo Studio delle Arti, dove è anche coordinatore scientifico per la rivista di Studi Artistici. Insegna inoltre come guest professor presso la Polis University a Tirana, nella facoltà di Art e Design.
Lavora da più di venti anni in Albania dove ha concepito diversi progetti come artista e come curatore. Ha concepito il progetto 1.60insurgent space il cui focus era lo spazio pubblico, è stato anche co-fondatore del T.I.C.A. (Tirana Institute of Contemporary Art). Nel 2012 è stato co-fondatore del collet-tivo DZT (DyZeroTre) e della piattaforma MAPS – Mobile Archive on Public Space. Il suo ultimo progetto è The Mobile School of Visual Arts, un progetto pedagogico basato sull’idea di arte come produzione di conoscenza e partecipazione attiva.
Il suo lavoro è stato esposto in mostre e musei nazionali e internazionali, tra le quali: Fondazione Pini (Milano, Italia), Collezione Giuseppe Iannaccone (Milano, Italia), Rotor (Graz, Austria), Autostrada Bien-nale (Prizren, Kosovo); BACO arte contemporanea (Bergamo, Italy); Artopia Gallery (Milano, Italia); Ca-reof (Milano, Italia); Placentia Arte (Piacenza, Italia); GAMeC area Palestra, (Bergamo, Italia); Galleria Alice & altri lavori in corso (Roma, Italia); 54° Biennale di Venezia – Padiglione delle Accademie di Belle Arti, Arsenale (Venezia, Italia); Macro Future (Roma Italia); GC.AC (Monfalcone, Gorizia, Italia); Neon campo base (Bologna, Italia); Triennale (Milano, Italia); Chelsea Art Museum (New York, USA); Tirana Bienale3 (Tirana, Albania); Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, Italia); The Yugoslav Biennial of Young Artist, Centre for Contemporary Arts (Vrsac/Belgrade Serbia e Montenegro); Via Farini (Milano, Italia); Boston Cyberarts Festival, Coolidge Corner Theatre (Boston U.S.A).