L’Istituto Italiano di Cultura presenta il X appuntamento della rassegna Annotazioni Video con Silvia Giambrone.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Qendra e Artit Agimi.
12.03.2025 ore 18.30
Centro dell’Arte Agimi – Tirana
Bulevardi Bajram Curri
Ingresso libero
Dopo la proiezione si terrà un dialogo tra l’artista e il curatore Stefano Romano.
Quando gli artisti hanno cominciato ad usare il proprio corpo come spazio per creare arte, hanno spostato l’attenzione dello spettatore da un oggetto – un quadro, una scultura, un’installazione e via discorrendo – ad un soggetto, trasformando così il proprio corpo, in uno spazio liminale tra un pensiero ed un oggetto “estetico”.
Nessun oggetto artistico è di per sé stesso neutro; nel momento in cui viene utilizzato all’interno di un’opera d’arte diventa metafora e diventa politico (nel senso che coinvolge l’ambito sociale di un individuo), ma il corpo aggiunge ulteriori livelli di complessità. Anche se nel momento della performance diventa “altro”, diventa concetto, diventa mezzo espressivo, resta comunque un soggetto. È carne, sangue, emozioni e il nostro approccio di spettatori cambia inevitabilmente perché entra in gioco l’empatia con la/il performer.
Quello che viene messo in scena nelle performance di Silvia Giambrone è la questione del domestico, di quelle dinamiche alle quali siamo talmente abituati da non vederle neanche, da non capire che sono delle convenzioni sociali costruite per stabilire dei ruoli, e sono dettate in gran parte dagli uomini verso le donne.
Annotazioni Video
Il concetto di annotazione ci rimanda all’atto del prendere nota, del cogliere un elemento su cui vogliamo riflettere, o che vogliamo ricordare. Ha a che fare con quello che ci colpisce rispetto al flusso di informazioni a cui stiamo partecipando, quindi parla di noi, ci posiziona rispetto a ciò che abbiamo di fronte.
Annotazioni Video è un progetto dell’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Comune di Tirana e curato da Stefano Romano, che nell’arco di tre anni vuole riflettere sulle dinamiche sviluppate nelle ricerche di alcuni dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana ed albanese che hanno come medium comune il video.