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Passione dominante – uno sguardo sulle opere di musica da camera di Felice Lattuada

L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di collaborare con l’Accademia delle Scienze di Tirana all’evento Passione dominante – uno sguardo sulle opere di musica da camera di Felice Lattuada eseguite da Pirro Gjikondi, violino e Eugenia Canale, pianoforte.

Il concerto presenterà la prima incisione in CD delle Sonate per violino e pianoforte e di 12 preludi per pianoforte di Felice Lattuada, frutto di cinque anni di ricerca, studio, concerti e registrazioni.

La pubblicazione da parte dell’etichetta discografica Da Vinci Classics di questo inedito progetto, intende riportare alla luce alcune pagine della musica da camera di Felice Lattuada, rimaste in parte dimanticate o forse offuscate dal grande successo che ebbero le opere liriche del compositore.

I brani contenuti nei CD che presentiamo sono i seguenti:

– Romanza senza Parole per violino e pianoforte

– Sonata per violino e pianoforte in Re maggiore

– Sonata per violino e pianoforte in mi minore

– 12 Preludi per pianoforte

La Romanza senza Parole per violino e pianoforte, pubblicata dall’editore M. Aromando nel 1930, rappresenta una breve e intima meditazione che richiama quel senso nostalgico già fortemente presente anche nelle sonate e nei preludi. Non avendo riscontri di altre esecuzioni, la presentiamo in questo progetto come prima esecuzione moderna e forse anche assoluta.

La sonata in Re maggiore per violino e pianoforte rappresenta una scoperta vera e propria nel repertorio di musica da camera di Lattuada. Trovata in manoscritto nel Fondo Lattuada ubicato presso la Biblioteca Cantonale di Locarno(CH), non viene menzionata in nessun elenco di opere pubblicato sull’autore. Dalle affermazioni dello stesso Lattuada nella sua autobiografia “La Passione Dominante”, si deduce che l’opera sia risalente intorno al 1910, l’ultimo periodo degli studi dell’autore al Conservatorio di Milano. E’ stato eseguito un meticoloso lavoro di riscrittura, di studio e di registrazione dell’opera che viene presenta come novità assoluta sia nel campo del repertorio che in quello interpretativo.

La sonata per violino e pianoforte in mi minore fu pubblicata nel 1919 dall’editore G. Ricordi ed ebbe dedicatario Alberto Poltronieri, celebre violinista e didatta della prima metà del secolo scorso, fondatore del Trio Italiano insieme ad Alfredo Casella (in veste di pianista) e al violoncellista Arturo Bonucci, del Quartetto Poltronieri e del Quartetto Paganini di cui fece parte anche il mio amatissimo Maestro di violino Osvaldo Scilla, allievo dello stesso Poltronieri. La sonata è una composizione a programma poiché ogni movimento riporta un proprio titolo.

I 12 Preludi per pianoforte furono pubblicati dall’editore Suvini Zerboni successivamente alla Sonata in tre fascicoli diversi che comprendono: 1° fascicolo i preludi 1 – 3 (1944), 2° fascicolo 4 – 6 (1951) e 3° fascicolo 7 – 12 (1955). Essi furono pensati e composti in accostamento ai 24 preludi per pianoforte di Claude Debussy (chiara influenza dell’Impressionismo Francese). Il primo indizio di questa vicinanza è l’evidente similitudine nei titoli (che ci ricordano anche la Sonata per violino). Si può parlare addirittura di una composizione “alla maniera di” Debussy.

Infine possiamo dire con una certa convinzione, avendo avuto pochissimi riscontri di esecuzioni e nessuna registrazione di questi brani, che il nostro progetto sia unico per il valore artistico che riconosce a questo autore. Inoltre crediamo che questo evento sia il punto di partenza di un percorso che lasci un piccolo ma importante segno sull’opera musicale da camera di questo illustre artista.

Pirro Gjikondi – violino Eugenia Canale – pianoforte

  • Organizzato da: Accademia delle Scienze
  • In collaborazione con: IIC Tirana