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Nicola Scaldaferri e progetto Indindara e Frymë a “Cantare la voce”

La terza serata, per la prima volta in assoluto l’incontro sullo stesso palcoscenico tra polifonia tradizionale della Sardegna “Canto a tenore” con Iso-polifonia, tradizione dell’Albania del sud, entrambe patrimonio dell’Unesco.

La seconda parte del concerto doppio vedrà protagonisti due progetti inediti sperimentali relazionarsi con le due tradizioni polifoniche.

“Indindara” di Zoe Pia, clarinettista improvvisatrice e suonatrice di Launeddas. Progetto nato nel 2022, Pia si presenta come improvvisatrice nel jazz etnico italiano contemporaneo sperimentando una linea strettamente personale che la rende una delle musiciste più interessanti in Italia.

“Frymë” che significa Respiro, è invece il progetto di Robert Bisha, pianista, improvvisatore, compositore Italo albanese. Progetto nato nel 2015, fortemente incentrato sulle tipologie di scale pentatoniche presenti nella tradizione albanese per poi attraversare gesti di avant-garde jazz contemporaneo.

La terza serata verrà inoltre introdotta dalla conferenza e conversazione con Nicola Scaldaferri, etnomusicologo, compositore, polistrumentista e docente di etnomusicologia all’università Statale di Milano.

7/10/2023 ore 18:30

Nicola Scaldaferri – Conferenza etnomusicologico

07/10/2023  ore 20:00

Concerto di Zoe Pia & Tenores di Orosei – Robert Bisha & Iso Polyphonic Choir

NICOLA SCALDAFERRI

Nicola Scaldaferri (arbëresh di S. Costantino Albanese) insegna Etnomusicologia all’Università di Milano dove dirige il LEAV (Laboratorio di Etnografia Audiovisuale).

Ha compiuto ricerche sul campo in Albania, Kosovo, Italia Meridionale, Burkina Faso. Un particolare interesse è quello per la voce, sia sul fronte delle tradizioni musicali che delle pratiche compositive contemporanee.

Ha curato il volume Wild Songs Sweet Songs (Harvard University Press 2021) sul canto epico albanese ed è autore con Lorenzo Ferrarini del libro Sonic Ethnography (Manchester University Press 2020), vincitore del Best Book Prize ICTM.

ZOE PIA

Clarinettista, compositrice, appassionata ricercatrice, ideatrice e direttrice di festival e progetti educativi, sarda. Ha studiato musica classica, composizione e jazz d’avanguardia; la sua attività professionale sin dalla tenera età vanta collaborazioni di ampio raggio.

Il suo disco d’esordio Shardana (Caligola Record 2016) ha avuto un vasto successo e l’ha portata a calcare i palcoscenici dei più importanti jazz festival italiani e all’estero.

Dal 2018 è ideatrice e Direttrice Artistica del Pedras et Sonus Jazz Festival, in Marmilla; nel 2022 è ideatrice e project manager del progetto educativo Little Jazz Festival.

Nel 2023 è stata nominata Direttrice Artistica e project manager del Maggio Rodigino 2023.

TENORE DE OROSEI ANTONI MILIA

Tenore de Orosei Antoni Milia è il nome di una delle più note formazioni Vocali Sarde che, nel Panorama Internazionale della Musica Etnica e Religiosa, è riuscita a ritagliarsi un posto di preminenza. Il gruppo propone un repertorio costituito sia da canti sacri, detti a cuncordu, che da canti profani, detti a tenore, e con il tempo si è aperto ad incontri con altre espressioni musicali del panorama internazionale che ha portato il gruppo a girare l’Italia e il mondo.

ROBERT BISHA

Robert Bisha è un pianista, compositore, improvvisatore e uno dei più dotati polistrumentisti.

La sua musica è contemporanea, arricchita con il jazz d’avanguardia.

È un pianista eclettico, la cui originalità musicale si mescola con lo studio, implementando così la tecnica perfetta della musica classica a una ricerca dell’armonia contemporanea e allo studio del ricco folklore albanese e mediterraneo. 

CORO ISO – POLIFONICO

L’Albanian Iso-Polyphonic Choir è stato fondato nel 1990 e i suoi componenti provengono da diverse regioni del sud, dove la tradizione orale polivocale è ancora ben salda nella realtà musicale, rituale albanese. I componenti del gruppo sono profondi conoscitori delle diverse espressioni del canto polivocale tradizionale, nominato “Patrimonio Culturale dell’Umanità” dall’UNESCO dal 2005.