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DURAZZO | Festival Internazionale della Chitarra 3° edizione – Luigi Attademo & Simone Gramaglia

Simone Gramaglia e Luigi Attademo formano ormai da alcuni anni un affiatato duo strumentale, in grado di proporre programmi di grande fascino, che includono non solo brani scritti appositamente per questo organico (in primis Paganini ad esempio) ma anche raffinate trascrizioni. Il loro CD dedicato a Paganini ha ricevuto critiche entusiastiche per la novità della proposta e per la particolarità di poter ascoltare la versione originale della Sonata per la Gran Viola, scritta inizialmente da Paganini stesso proprio per viola e chitarra. Il Duo è spesso invitato ad esibirsi in Italia e all’estero: l’inusuale binomio viola-chitarra suscita sempre grande curiosità nel pubblico, catturato dall’omogeneità timbrica dei due strumenti e dall’alto livello esecutivo dei due musicisti.

Simone Gramaglia e’ il violista del Quartetto di Cremona, ensemble con cui da quindici anni suona in tutto il mondo. Come solista si e’ esibito con diverse orchestre eseguendo la Sonata per la Gran Viola di N. Paganini ed e’ considerato uno dei violisti di riferimento della sua generazione. Tra le collaborazioni artistiche più belle quelle con Andrea Lucchesini, Lawrence Dutton e Jamie Walton. Suoi maestri sono stati Mikhail Kugel, Bruno Giuranna e Yuri Bashmet. Grande ispirazione ha avuto dal confronto con il suo mentore e amico Hatto Beyerle. Docente di Quartetto d’archi all’ Accademia Stauffer di Cremona, tiene masterclass in tutta Europa.

Luigi Attademo ha iniziato il suo percorso artistico vincendo il terzo premio al “Concours International d’Esecuzione Musicale” a Ginevra nel 1995. Nato nella scuola del chitarrista-compositore Angelo Gilardino, ha avuto come maestri Giovanni Guanti, Julius Kalmar, Alessandro Solbiati e Emilia Fadini. E’ considerato uno dei più importanti chitarristi della sua generazione. Ha registrato oltre dieci CD, tra cui monografie dedicate alle Sonate di Domenico Scarlatti, a J. S. Bach, alle opere inedite dell’Archivio Segovia e ai Quintetti di Luigi Boccherini.Ha suonato in tutte le più importanti capitali europee e internazionali, incluso, in tempi recenti in India e in USA.

PROGRAMMA DUO

La musica di Bach si è prestata sempre a migrare da uno strumento all’altro, ed è lo stesso Bach che ci offre versioni differenti della sua musica originariamente, composta per uno strumento e adattata per un altro. Questa Sonata originalmente scritta per flauto e cembalo, ha conosciuto molte interpretazioni e in epoca moderna è stata attribuita al figlio di Bach, Carl Philip Emanuel. La versione per viola e chitarra mantiene la tessitura dello strumento solista come anche la parte del cembalo “obbligato”, ossia non solamente di accompagnamento ma con parti concertanti in dialogo con il solista.

La Sonata Concertata, scritta nei primissimi anni dell’Ottocento, è la prova di quanto Paganini fosse già un compositore pronto a concepire una composizione di vaste proporzioni di genere cameristico, dedicata ai due strumenti di cui lui era eccellente esecutore.

E’ noto infatti che Paganini – oltre a essere il violinista che tutti conoscono – fu un grande chitarrista, E per tale strumento scrisse moltissime opere. Nello stesso tempo ricordiamo come Paganini fece uso per alcuni suoi concerti di una particolare viola (da Paganini detta “controviola”), di fatto era una viola di dimensioni maggiori con l’aggiunta di una quinta corda.

Riproporre quindi alcune composizioni scritte per violino e chitarra come la Sonata concertata – dove Paganini mette da parte il carattere prettamente virtuosistico e sperimentale di alcune sue opere più significative – va incontro all’esigenza che lo stesso Paganini mostrò alla sua epoca, quando sperimentò strumenti di maggiori dimensioni per ottenere un suono più cantabile e più profondo di quello che gli consentiva il violino.

Anche la Sonata di Schubert D821 nasce per uno strumento sperimentale, l’Arpeggione – un ibrido pensato dal Johann Georg Staufer, costruttore viennese di chitarre, come sintesi tra uno strumento ad arco e una chitarra- che attualmente è sostituito dalla viola o dal violoncello. La sensibilità per la chitarra di Schubert – pur non essendosi incarnata in nessuna opera, eccezion fatta per l’accompagnamento di qualche lieder – è nota (ne possedeva una alla sua morte, quando non poteva permettersi più un pianoforte), e la struttura dell’accompagnamento pianistico di questa Sonata permette alla scrittura chitarristica di rendere a pieno le sfumature schubertiane.

Programma di Sala

J.S. Bach (1685-1750) Attr. C.P. E. Bach

Sonata BWV 1020 (dall’originale per flauto in Sol minore)

(Allegro – Adagio- Allegro)

Niccolò Paganini (1782- 1840)

Sonata MS26 No.1 Minuetto: Adagio Polonese: Quasi Allegro

Sonata MS26 No.3 Adagio Maestoso Andantino galantemente

Sonata Concertata (dall’originale per violino e chitarra)

I. Allegro spiritoso

II. Adagio assai espressivo

III. Rondeau

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Franz Schubert (1797-1828)

Sonata l’Arpeggione D.821 (dall’originale per Arpeggione e Fortepiano)

I. Allegro moderato II. Adagio III. Allegretto

  • Organizzato da: Festival Internazionale della Chitarra
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura a Tirana