Le 19 riproduzioni (©Comune di Rimini, Francesca Fabbri Fellini) che vengono esposte per la prima volta a Tirana in occasione del ‘compleanno’ di Fellini, costituiscono solo una minima parte dei disegni raccolti nella recentissima nuova edizione del ‘Libro dei sogni’. I disegni sono un viaggio attraverso le stanze più segrete e intime della creatività di Federico Fellini, una “vera e propria cosmografia personale in cui i tracciati emotivi, sentimentali, culturali, erotici, affettivi, si intrecciano a quelli geografici, architettonici, memoriali, immaginativi, fantastici”. L’opera di Federico Fellini non può dirsi completa senza questi disegni, che sono anche un “libro dei film”, esattamente come i suoi film sono anche il “cinema dei sogni”.
L’evento è realizzato con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Comune di Rimini, Cineteca – Archivio Federico Fellini e l’Università Polis di Tirana
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Federico Fellini è nato a Rimini il 20 gennaio 1920 e mentre ancora frequenta il liceo, il futuro regista comincia a farsi un nome come caricaturista: per promuovere i film, il gestore del cinema Fulgor gli commissiona i ritratti dei divi e varie sue vignette sono ospitate nel giornale la “Domenica del Corriere” ospita e l settimanale umoristico fiorentino “420”. Trasferitosi a Roma nel gennaio ’39 con il pretesto di iscriversi a giurisprudenza, entra nella redazione del “Marc’Aurelio”, un diffuso periodico satirico, diventando popolare attraverso centinaia di interventi a firma Federico. Frequenta gli ambienti dell’avanspettacolo scrivendo monologhi per il comico Aldo Fabrizi e collabora alle trasmissioni di varietà della radio dove incontra la giovane attrice Giulietta Masina (1921-1994), che sposerà il 30 ottobre ’43. Si impone presto come sceneggiatore e lavora a Roma città aperta e subito dopo a Paisà stringendo una feconda amicizia con Roberto Rossellini. Sceglie di associarsi con il commediografo Tullio Pinelli, al quale resterà per sempre legato. In coppia diventano fra gli sceneggiatori più richiesti, al servizio di vari registi tra i quali Pietro Germi e Alberto Lattuada. Non ha grande successo il primo film che Fellini dirige da solo, Lo sceicco bianco (1952), ma il successo arriva con I vitelloni (1953), Leone d’argento a Venezia e lancio definitivo di Alberto Sordi. Segue La strada (1954), interpretato da Giulietta e premiato con l’Oscar, la prima di una serie di pellicole che collocheranno Fellini fra i grandi del cinema. Tra i titoli più noti si ricordano Le notti di Cabiria (’57, altro Oscar), La dolce vita (’60, Palma d’oro a Cannes), 8½ (’63, Oscar) Fellini Satyricon (’69), Roma (’72), Amarcord (’73, Oscar), Il Casanova (’76), Prova d’orchestra (’79), Ginger e Fred (’85), Intervista (’87, premio del Quarantennale a Cannes, Gran premio a Mosca), La voce della luna (’90). Fellini è uno dei registi che ha vinto più Oscar, cinque, di cui l’ultimo, alla carriera, nel ’93 pochi mesi prima della morte, avvenuta a Roma il 31 ottobre.