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FIER l Domani e per sempre di Ermal Meta

XXII Settimana della lingua italiana nel mondo – L’italiano e i giovani

L’ Istituto Italiano di Cultura a Tirana, in collaborazione con la Casa Editrice Dudaj, il Consolato Generale d’Italia a Valona e il Comune di Fier è lieto di presentare l’edizione albanese del primo romanzo di Ermal Meta. Il romanzo sarà presentato in una conversazione con l’autore.

Domani e per sempre di Ermal Meta ed. La nave di Teseo, 2022

tradotto in albanese  Agim Doksani – ED. Dudaj

Modera: Iva Tiço, giornalista e tradutrice

Il romanzo di esordio di uno dei più grandi e apprezzati cantautori di oggi. Una galleria di personaggi indimenticabili, su tutti la storia straordinaria indimenticabile di un ragazzo, Kajan, nel cuore dei conflitti del Novecento che drammaticamente somiglia a quanto stiamo vedendo e vivendo anche oggi.

Kajan ha avuto una fortuna rara, un talento indiscusso per il pianoforte, e una sfortuna tragica: nascere nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in Albania. E il 1943 e Kajan vive in una fattoria con la famiglia e con suo nonno Betim nella campagna albanese. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti. L’esistenza di Kajan scorre in qualche modo al riparo dalle atrocità belliche, fino a che un giorno un disertore tedesco di nome Cornelius bussa alla loro porta, cercando rifugio. Il soldato è un abile pianista e il piccolo Kajan decide di approfittarne per imparare; si rivela un allievo disciplinato e talentuoso, e sviluppa un rapporto di affetto viscerale con il soldato, Poco prima della resa dei tedeschi, una truppa di nazisti invade la fattoria. I tre ascoltano impotenti gli spari, nascosti in una botola sotterranea. La tensione cresce fino a quando i tedeschi non scoprono il loro nascondiglio: è lì che Cornelius esce fuori senza esitazione e ancora una volta, uccidendo i suoi connazionali, salva la vita di Kajan. Betim, però, è rimasto mortalmente ferito dagli spari. È la notte della liberazione dell’Albania. Cornelius ha la possibilità di tornare a casa, in Germania, con l’aiuto di Selie, la madre di Kajan, leader di un comando di partigiani che ha molto peso nel partito. Quindici anni dopo circa, Kajan è divenuto uno stimato professore di musica, a soli 20 anni, per merito del suo prodigioso talento. Ama, ricambiato, una sua alunna di nome Elizabeta. Ma c’è un problema, accentuato dalla figura della rigida e irreprensibile madre Selie, ormai elevata agli alti ranghi del novello regime comunista: Elizabeta è la figlia di un traditore. La guerra che Kajan pensava finita sta per iniziare in una nuova forma con nuovi nemici.

COME COMINCIA

“Nonno, dov’è la guerra?”

“La guerra è lontana da qui, Kajan. Finisci la tua cena.”

“Perché noi non la vediamo?”

“Perché non ci interessa. Io sono troppo vecchio e tu sei troppo piccolo,” rispose Betim sorridendo.

“È per questo che Mami e Babi non sono qui con noi? A loro la guerra interessa?”

“No, figliolo, sono loro che interessano a lei.”

“Perché?”

“La guerra nasce prima nella mente di pochi, poi in quella di molti, poi dalle menti passa alle mani e alle gambe e da lì si sposta negli occhi. E poi, anche quando finisce, negli occhi rimane. Resta lontano dalla guerra, Kajan, non guardarla mai, è una cosa brutta, io lo so.”

  • Organizzato da: IIC di Tirana
  • In collaborazione con: Casa Editrice Dudaj e il Consolato Generale d’Ital