L’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con Europe House Albania, è lieto di presentare il quarto appuntamento del ciclo Con altre parole, serie di incontri e conversazioni con le voci più interessanti della narrativa italiana di provenienza albanese.
Per il quarto incontro sarà ospite la scrittrice Anilda Ibrahimi, che dialogherà con la Professoressa Diana Kastrati, Direttore esecutivo del QSPA – Qendra e Studimeve dhe e Publikimeve për Arbëreshët (Centro degli Studi e delle Pubblicazioni per gli Arbëreshe) e da anni autorevole traduttrice dall’italiano all’albanese. Assieme lei il Dottor Fabio M. Rocchi, Ricercatore presso lo stesso QSPA e Docente presso il Dipartimento di Lettere della Facoltà di Storia e Filologia di Tirana, autore della monografia critica Le prime voci dell’italofonia albanese.
Anilda Ibrahimi ha lasciato l’Albania giovanissima, nel 1994, per trasferirsi prima in Svizzera e poi, definitivamente, in Italia, eleggendo Roma come suo punto di approdo. Nei suoi romanzi, straordinariamente vitali e dominati da individualità femminili originali e palpitanti, l’incontro tra le radici albanesi e la storia europea degli ultimi decenni si è fatto di racconto in racconto sempre più stringente, fino ad arrivare ad analizzare le evoluzioni della società italiana di inizio millennio nell’ultimo romanzo, Volevo essere Madame Bovary, edito per Einaudi nel recente 2022. Sempre con la casa editrice Einaudi – a testimonianza di un suo rapporto qualitativo oltre che duraturo con la scrittura – Anilda Ibrahimi ha pubblicato nell’ordine: Rosso come una sposa (2008), L’amore e gli stracci del tempo (2009), Non c’è dolcezza (2012) e Il tuo nome è una promessa (2017).
Ad oggi nessuno dei suoi libri è stato ancora tradotto in lingua albanese, anche se un nuovo progetto lascia intravedere uno scenario diverso per il futuro.