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PASOLINY DAY

Tirana International Film Festival – TIFF 2015

L’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Tirana International Film Festival (TIFF 2015), è lieta di presentare Pasolini Day,  in commemorazione del 40° anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini.


 


Il programma:


 


Lunedì 2 novembre 2015


 


ore 10:00, Aula Magna, Universita’ di Tirana


La Rabbia di Pier Paolo Pasolini


| Documetario | Itali | 1963 | 78’ 


 


 


ore 16:00 Cinema Agimi


Uccellacci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini


| Commedia, Dramma | Italia | 1966 | 91’


 


ore 19:00, Cinema Millenium


Il Decameron di Pier Paolo Pasolini


| Commedia, Dramma, Storia | Italia, Francia, Germania | 1971 | 112’


 


 


ora 21:30 TULLA Center


Reading di poesie di Pasolini


 


LA RABBIA è un film del 1963, scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi.


L’opera nacque da un’idea del produttore Gastone Ferranti, che volle realizzare una sorta di “cine-match” tra due dei maggiori intellettuali del tempo, benché lontanissimi in termini di tendenze politiche e ideologiche. Il film analizza, in modo fortemente critico e polemico, i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo contemporaneo. Pur partendo da posizioni diametralmente opposte, i discorsi di Pasolini e Guareschi presentano dei punti di convergenza – specie in merito allo straniamento e alla disumanizzazione del mondo moderno.


 


Uccellacci Uccellini


Come in tutte le favole, non c’è una storia ben definita in questo film: il pretesto narrativo è dato dalle considerazioni filosofiche (in chiave marxista) di un vecchio corvo che si rivolge a due uomini, padre (Totò) e figlio (Davoli). Il corvo sembra convincere il suo limitato pubblico con la saggezza delle sue parole, ma appena si presenta il problema della fame, gli “irragionevoli” umani gli tirano il collo e se lo mangiano. L’allegoria è chiara; il film una tardiva possibilità che Pasolini offrì al grandissimo Totò.


 


Decameron


Dalla famosa raccolta di novelle di Giovanni Boccaccio: Pasolini ne sceglie nove  e le trasporta dal mondo borghese della Firenze del Trecento a quello plebeo di Napoli. Il tema centrale è naturalmente l’amore, visto nei suoi aspetti più carnali e beffardi , ma anche in quelli più sentimentali . Pasolini usa Boccaccio per cantare liricamente la vitalità istintiva di questi sottoproletari del passato, la loro sana e libera sensualità di buoni selvaggi.


 


Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista ed editorialista italiano.


È considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo. Dotato di un’eccezionale versatilità culturale, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come cineasta, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista non solo in lingua italiana, ma anche friulana.


Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità è stato al centro del suo personaggio pubblico.


 

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