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Giorno della Memoria – Letture da Primo Levi e concerto di Denis Bizhga con musiche di Castelnuovo Tedesco, Weiss, Mertz e Williams.

In occasione del Giorno della Memoria l’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Teatro Metropol di Tirana e con l’Ambasciata d’Italia in Albania, organizza una serata di musica e letteratura in ricordo della conclusione dell’Olocausto.

L’attrice e performer Ema Andrea leggerà una selezione di brani tratti dal libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” in albanese e italiano. Le letture saranno accompagnate dal chitarrista Denis Bizhga che eseguirà alla chitarra classica musiche di Mario Castelnuovo Tedesco, Silvius Leopold Weiss, Joseph Kaspar Mertz e john Williams.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005. La data ricorda il giorno del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa, avanzando in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Programma:

Fantasy – Sylvius Leopold Weiss (1687 – 1750).

Indirizzo di Saluto dell’Ambasciatore d’Italia in Albania S.E. Fabrizio Bucci

Elegy – Johan Kaspar Mertz (1806 – 1856)

Lettura di brani scelti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi

No Hubo Remedio – Mario Castelnuovo Tedesco (1895 – 1968)

Lettura di brani scelti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi

Melancolía – Mario Castelnuovo Tedesco (1895 – 1968)

Lettura della poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi

Tema da Schindler’s List – John Williams (1932)

L’evento avrà una durata di circa un’ora.

Ema Andrea, nata a Tirana nel 1971, ha studiato danza classica al Liceo artistico di Tirana e recitazione all’Università di Tirana. Ha poi arricchito il suo profilo professionale in Italia, Bulgaria e Danimarca, dedicandosi in particolare alla Commedia dell’Arte, al cinema, al musical e alle opere di Harold Pinter.

Al momento è professoressa alla University of Arts di Tirana, dove insegna recitazione e “body language”.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto circa 40 ruoli come attrice e 15 come regista, oltre a essere una delle prime donne albanesi a mettere in scena performance di arte contemporanea. Si è costruita una carriera come artista contemporanea indipendente, attrice, direttrice e performer. È famosa per aver prodotto numerose opere e attività riguardo a tematiche di attualità sulla società albanese e per aver aperto la strada alla sperimentazione di nuove forme di performance artistica.

Ha partecipato a numerose produzioni internazionali in Italia e in Serbia e, attraverso la Fondazione MAM, a vari eventi nazionali e internazionali nel campo dell’arte contemporanea, del teatro e della danza. È stata una dei curatori della Biennale Mediterranea per i giovani artisti, con particolare attenzione all’arte performative.

Ha vinto vari premi, tra cui, recentemente, miglior attrice al Fiat Festival, e, in Albania, miglior regista con “Good Night Mother”.

Nel corso della sua attività, si è dedicata a tematiche sociali, come li problemi delle minoranze, i diritti delle donne e la violenza domestica. Una delle sue opere più provocatorie è uno spettacolo teatrale scritto e messa in scena da detenute ed ex-detenute.

Ha anche recitato in diversi film, tra cui, a 19 anni in “Një vajzë dhe një djalë”, che ora è diventato un classico, e successivamente in produzioni indipendenti e serie TV.

È una delle fondatrici della Fondazione MEMO, che si impegna a tramandare la memoria di periodi storici come quello del regime comunista.

Denis Bizhga – Dopo essersi diplomato alla scuola nazionale di musica “Jordan Misja” di Tirana per chitarra classica, ha intrapreso e completato gli studi superiori per chitarra classica presso l’Università delle Arti di Tirana. Ha poi proseguito il percorso accademico con un corso post-laurea in perfezionamento dell’interpretazione musicale organizzato dall’Accademia di Musica dell’Umbria in collaborazione con l’Università delle Arti. Ha frequentato i corsi di formazione e ricerca dell’Istituto per l’Educazione e la Scienza Informatica. È certificato dall’Istituto per lo sviluppo dell’istruzione come insegnante qualificato, approvato dal Ministero dell’Istruzione. Ha infine ottenuto, dopo aver completato gli studi dottorali presso l’Università di Storia e Filologia di Tirana, il titolo Dottore di Ricerca in Scienze dei Beni culturali.

Come chitarrista ha tenuto concerti di chitarra come solista e in musica da camera in varie sedi e festival. È stato ospite del Festival Internazionale della Chitarra di Berlino. Ha tenuto concerti come solista, tra gli altri, al Solarino International Guitar Festival, al Berat Multicultural Festival, al MIK Festival, al VOX Baroque Festival, Carpi Guitar Week, Vaihingen Guitar Festival. Ha fatto parte della giuria del Transylvania International Guitar Festival, del Nizhny Novgorod Guitar Competition e di altre competizioni musicali. Attualmente è insegnante di chitarra classica presso la scuola nazionale di musica “Jordan Misja” e docente di chitarra classica all’Università Europea di Tirana. Ha lavorato come docente esterno presso l’Università delle Arti. È organizzatore e direttore artistico di “Albania Guitar Festival” e “Tirana Guitar Days”. È il capofila del progetto Synery per l’Albania, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.

Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore, chimico, partigiano e superstite dell’Olocausto italiano, autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie. Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 fu arrestato dai fascisti in Valle d’Aosta, venendo prima inviato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio 1944, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite. La sua opera più famosa, di genere memorialistico, è Se questo è un uomo, uno dei più rilevanti testi di memorie sui campi di concentramento oltre che un classico della letteratura mondiale.

Le musiche: Di origini ebraiche, Castelnuovo-Tedesco è costretto nel 1939 a lasciare l’Italia a seguito della sciagurata adozione delle vergognose leggi razziali. Si trasferisce negli Stati Uniti, in California, dove il suo immenso talento viene messo a frutto dalla nascente industria cinematografica di Hollywood. Scrive musica da film e forma decine di musicisti tra cui celebri autori di colonne sonore quali John Williams ed Henry Mancini. Questo impegno non lo distoglie però dal comporre la musica che più ama: in tutto oltre 200 numeri d’opera, tra musica per il teatro, sinfonica, vocale e da camera. Tra gli interpreti, alcuni leggendari virtuosi che si annoverano tra i suoi amici e ammiratori, come Andrés Segovia, Jasha Heifetz, Arturo Toscanini, Walter Gieseking e Gregor Piatigorsky.

Nel dopoguerra, la sua produzione viene lentamente rimossa dai cartelloni dei teatri e delle sale da concerto, complici la sua lontananza dall’Europa e l’utilizzo di un linguaggio tradizionale. L’unica eccezione all’embargo è rappresentata dall’amico Andrés Segovia: il celebre chitarrista spagnolo mantiene alta la popolarità delle opere che Castelnuovo-Tedesco ha composto per lui.

  • Organizzato da: IIC di Tirana
  • In collaborazione con: Teatro Metropol