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AUTOSTRADA BIENNALE II – La Rivoluzione Siamo Noi

È naturale che vivendo in un mondo in cui la virtualità è diventata cruciale per la nostra esistenza, la prima cosa che facciamo quando abbiamo un’idea è trovare un riferimento, il che significa andare su internet e cercare su Google notizie o riferimenti che confermino la nostra idea. Se cerchiamo “La rivoluzione siamo noi” su Google, troviamo 27.000.000 risultati in 0.47 secondi. Un numero enorme. Tuttavia, per chiunque lavori con l’arte, è molto incoraggiante vedere che il primo risultato che appare è quello di Joseph Beuys del 1971, con il titolo “La Rivoluzione Siamo Noi“. Il titolo non è stato tradotto, perché Beuys ha chiamato la sua opera in italiano, l’ha pensata e prodotta in Italia. […] Una stampa a getto d’inchiostro di 185 x 106 cm in 180 copie in cui viene mostrato Beuys che cammina verso di noi con il suo cappello di feltro in testa, una camicia bianca con gilet da pescatore, jeans, stivali e una borsa a tracolla. […] È chiaro che al giorno d’oggi, ancor più di qualche decennio fa, la parola rivoluzione sembra sospetta […]. Sfortunatamente, così facendo, sono state sepolte anche le utopie e le speranze per il futuro che la parola rappresenta. Tuttavia, ciò che “La Rivoluzione Siamo Noi” mi fa pensare non sono tanto le rivoluzioni politiche, ma quelle personali, e nel caso dell’arte, quelle linguistiche. L’arte è, anche quando non sembra apparire in quel modo, sempre portatrice di novità, apertura, cambiamento e soprattutto libertà. Non ho mai pensato che l’arte fosse semplicemente estetica, o puro piacere contemplativo […] Il lavoro di Beuys indica il viaggio verso e dentro e per il mondo. Come suggerisce “La Rivoluzione Siamo Noi”, dobbiamo muoverci verso il futuro, perché non siamo angeli colpiti dalla tempesta del paradiso, e nemmeno noi siamo viandanti immobili e contemplativi di un mare di nebbia, la metafora di un futuro incerto. Ma, come l’arte, siamo esseri in movimento, che camminano verso il futuro, che, anche se incerti, dobbiamo sempre cercare. Ed è questo futuro che stiamo cercando di capire con la nuova edizione della Biennale di Autostrada.

Otto gli artisti italiani invitati: Giulio Alvigini, Mucci Comics – Marco Mucci e Matteo Pomanti, Tommaso Pincio, Giuseppe Stampone, The Cool Couple – Niccolò Benetton and Simone Santilli, Francesco Vezzoli.

(dalle note di Giacinto Di Pietrantonio, curatore della seconda edizione della Biennale Autostrada)

AUTOSTRADA BIENNALE II

Revolution Is Us

21 July – 21September 2019

www.autostradabiennale.org

  • Organizzato da: AUTOSTRADA BIENNALE II
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura a Tirana